Cultura Curiosità Senza categoria

Femminismo, parità di genere ed emancipazione femminile

Condividi:

Ormai è noto che la parità di genere è la “condizione in cui si ricevono pari trattamenti ed opportunità, indipendentemente dal genere” e sappiamo anche che le maggiori sostenitrici di questo concetto sono, per ovvi motivi, le donne

Ma perché se ne parla tanto e perché è così importante?

Per secoli, il ruolo della donna è stato messo in secondo piano e per molti aspetti purtroppo lo è ancora oggi.
Basti pensare al mondo del lavoro.
Centinaia di milioni di donne subiscono tutt’ora parecchie discriminazioni in ambito lavorativo: iniziando con una retribuzione salariale inferiore, passando per la violenza di richiami e rimproveri, e finendo, nei casi peggiori, con vere e proprie molestie sessuali da parte dei superiori.  

Ma per capirci meglio dobbiamo fare un passo indietro.


L‘emancipazione femminile, e di conseguenza il femminismo, ha inizio in Francia con le suffragettes, donne che protestavano per assicurarsi la possibilità di voto fino ad allora negata.
Con la seconda guerra mondiale le donne si battono su temi come la possibilità di divorziare o poter abortire; cercano di sganciarsi da quello che da sempre è il dualismo femminile “santa o puttana”.

Ricordiamoci che fino (ed oltre!) la metà del 1900 una donna non aveva il diritto di lasciare un uomo violento e/o fedifrago senza apparire agli occhi della società come una donnaccia, incapace di far durare un matrimonio.
Per farci un’idea di ciò che una donna doveva essere, basti pensare alle locandine degli anni ’50-’60 in cui essa veniva rappresentata come una impeccabile regina del focolare, moglie e madre perfetta. 

Con gli anni ’90 la corrente femminista riesce a farsi sentire nel mondo grazie alla musica pop/rock che manda messaggi forti ed incalzanti. Attraverso una feroce campagna di divulgazione, le donne tentano di far capire agli uomini, una volta per tutte, che il femminismo non ha a che fare con l’idea che la donna sia superiore all’uomo ma semplicemente uguale difronte alla legge.

Tornando al mondo di oggi il divario purtroppo è ancora ampiamente tangibile.

Tralasciando i casi limite, in cui le donne restano confinate tra le mura domestiche, senza poter permettersi nemmeno un’adeguata istruzione, elenchiamo alcuni semplici esempi:

Se un uomo non si sposa è “uno spirito libero”;
se una donna non si sposa o è una sfigata oppure una puttana.

Se un uomo decide di non avere figli è “una persona che vuole godersi la vita”;
se una donna non vuole avere figli è “un’insensibile mezza donna, che un giorno si pentirà delle sue scelte”.

Se un uomo fa carriera è “un gran lavoratore, intelligente e capace”;
se è la donna a ricoprire cariche di rilievo “sarà sicuramente andata a letto con qualcuno che conta”.

Se un uomo torna a casa da lavoro mangia (un pasto non cucinato da lui), non sparecchia e si butta sul divano è “semplicemente normale perché è stanco”;
se lo fa la donna è una “persona incapace di badare a lavoro, casa e famiglia”. 

Gli esempi sono molti e potremmo continuare per ore purtroppo…

C’è da dire però che, nello stesso modo, la gente associa all’uomo stereotipi come quello di dover saldare sempre i conti, nascondere le proprie debolezze ed insicurezze, mostrandosi, in ogni occasione, virile e forte.

Ecco perché il femminismo riguarda anche gli uomini.

Indubbiamente esistono delle caratteristiche più tipicamente femminili e vice versa, ma questo non deve essere un limite. Avere delle predisposizioni non significa dover vivere dentro degli schemi prefissati. 

Un uomo deve sentirsi libero di cambiare il pannolino al proprio figlio senza essere deriso. Una bambina deve essere libera di giocare con macchinine ed attrezzi senza essere definita “un maschiaccio”.

Non possiamo vivere segregati in un mondo in cui tutto è “rosa o azzurro”.

Intensificare i nostri sforzi per migliorare l’accesso delle donne nella società rappresenta non solo un imperativo morale ma anche un dovere volto a promuovere lo sviluppo del mondo intero.

Ti potrebbe interessare anche:

➤  Giulia Valentina e gli stereotipi di genere
➤  Curvyinside: l’io interiore e l’accettazione di sé
L’Oversize e la moda del Post-Sovietico
Doppia detersione: cos’è e come si fa

Condividi:

Potrebbe piacerti...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *